Ogni giorno qualcosa finisce, qualcosa di meraviglioso finisce. Ogni giorno qualcosa comincia, qualcosa di meraviglioso comincia. Sempre cara mi fu la Canzone di Seifert. E non perché non veda o non vi siano altre vie possibili di salvezza oltre quella del ritorno. Ogni giorno qualcosa di nuovo e meraviglioso ha inizio, appunto, ma l’emozione del ritorno non trova le sue profonde ragioni nel singolo ricordo e nella sua nostalgia. Anzi, per far riaffiorare il “semplice e profondo nulla”, i ricordi vanno fatti, con gentilezza, tacere, come ci suggerisce Pavese ne La Vigna: “Davanti al sentiero che sale all’orizzonte, l’uomo non ritorna ragazzo: è ragazzo”. La stessa poetica del ritorno mi ha suggerito la scrittura e il nome di una mia breve Canzone. Senza parole. È questa:
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